La storia della Scuola Primaria “Divina Provvidenza” si intreccia con quella dell’Opera delle Orfanelle.
E’ pertanto necessario risalire all’origine di questa per capire la prima.
Nel 1918, l’arciprete di S.Bartolomeo della Certosa don E.Parodi destinò un locale della Certosa per accogliere i profughi di guerra.
Cessato il problema, l’Istituzione avrebbe dovuto essere sciolta, ma la Casa della Divina Provvidenza, destinata ai profughi, divenne orfanotrofio e andò adeguandosi alle esigenze dei tempi.
A gestire e a dirigere la Pia Istituzione, furono chiamate le Suore Maestre di Santa Dorotea Figlie dei Sacri Cuori, fondate dal beato Giovanni Antonio Farina.
Il vescovo Rodolfi, per richiesta dell’arcivescovo Gavotti, le indicò a don Parodi, che chiese a madre Azelia Farinea, generale delle Dorotee, suore “fornite di viva fede”. Gli furono concesse tre suore. Si poté, così, andare incontro ai bisogni emergenti della popolazione: accogliere i profughi e le orfanelle, dar vita ad un ricreatorio femminile.
Le suore giunsero alla Certosa 1’8 maggio; e una signora, interprete della soddisfazione della gente, donò loro un quadro della Vergine di Pompei, subìto proclamata dalla neo-superiora “vera ed unica padrona di casa”; e lo fu davvero sempre.
Le suore dovevano accogliere e custodire bambini e profughi; gestire il ricreatorio, il doposcuola e le pluriclassi elementari, in tempi di estrema povertà.
Con don Parodi lavorarono instancabili, fiduciose nella Provvidenza e nell’aiuto della Vergine, che mai !e deluse.
Don Galbiati (1921-1940) le volle impegnate soprattutto nella parrocchia: dottrina, ricreatorio, preparazione alla Prima Comunione, cantoria, accompagnamento funebre, teatro… ma c’erano anche le bambine interne ed esterne (scuola ed orfanelle), la scuola di lavoro e il laboratorio. Dal 1918 al 1939, la scuola della Divina Provvidenza fu solo femminile, poiché lì le suore Pietrine avevano le prime tre classi elementari maschili e l’Asilo (fin dal 1878). Quando (193839) le Pietrine si ritirarono, la scuola diventò mista. Le iscrizioni furono numerose, specie dopo il legale riconoscimento dell’autorità scolastica (1924), ma il numero subì puntate in su o in giù, a seconda dei tempi e delle leggi.
Alla vigilia della guerra (1939), quando don Galbiati, fatto canonico di S.Lorenzo, si preparava a lasciare Certosa, le Suore dovettero collaudare l’Asilo, in cui subentravano alle Pietrine. La loro dedizione e l’impegno dei bambini ottennero subito la simpatia della gente, la cui solidarietà fu sempre generosa.
In breve, la scuola materna diventò “fiore all’occhiello” della Certosa: le iscrizioni aumentarono e i saggi dei bambini, al termine dell’anno scolastico o in particolari circostanze, mandavano tutti in visibilio.
In tempo di guerra (1939-1945), il numero andò oscillando, per le malattie, per la guerra, per il freddo. Dopo il bombardamento del 1944, Asilo ed alcuni locali della Casa furono adibiti ai sinistrati. Nel maggio 1945, poi, ì bambini ritornarono numerosi. L’Asilo, danneggiato dal tempo e dalla guerra, fu rifatto e ingrandito. All’inaugurazione del nuovo stabile (20 aprile 1951) parteciparono l’arcivescovo Siri, autorità, parenti e bambini frequentanti. Anche nella scuola elementare i frequentanti aumentarono: nel 1963, quando la Scuola divenne parificata, erano più di 140. Tra le suore che qui hanno operato, emblematica è la figura di suor Gemma Bevilacqua, che bene ha saputo incarnare il carisma di fondazione. Nei più di quarant’anni di servizio (1918-1959), tanto ha amto e tanto è stata amata; e i “Certosini” l’hanno voluta accanto a loro per sempre, sepolta nella Certosa. Suor Gemma operò in anni difficili di indigenza e di paura, serena, ispiratrice di grandi ideali, signorile ed umile, forte nella fede, mossa dalla carità. Così il Farina volle le sue suore: animate nel loro ministero educativo o assistenziale da carità eroica, con sguardo fervoroso e riparatore rivolto al cielo, animate dall’Amore ai SS:Cuore di Gesù e di Maria. Attualmente, ai sensi della legge 10/3/2000 n°62 (Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione), il sistema nazionale d’istruzione è costituito da scuole statali e scuole paritarie-private e degli enti locali. L’Istituto “Divina Provvidenza”, avendone tutti i requisiti, ha già ottenuto la “parità”, che prevede pari dignità ed uguali diritti ed obblighi delle scuole statali. Normalmente la Scuola ospita circa un centinaio di alunni, suddivisi nelle cinque classi.